venerdì 11 giugno 2010

LE STRANE FORME DEL POTERE CALCISTICO

Neanche la lunghissima kermesse d’apertura della Coppa del Mondo del Sudafrica è riuscita a sfuggire a quei vili giochi di potere che ormai sono sinonimo del calcio moderno… Shakira ha appena smesso di dimenarsi sul palco e la pausa tecnica viene riempita con la storia dei Mondiali… si comincia dall’Uruguay 1930, con quelle curiose immagini in bianco e nero colorate posticce, un po’ come qualche comica di Stanlio e Olio, e poi in cascata tutte le altre… con qualche pecca, che fatico ad immaginare involontaria… mancano all’appello le lacrime di un 17enne Pelè, portato in trionfo dai compagni dopo il primo mondiale vinto con il Brasile… manca il suo gol più famoso, quello del pallonetto a centro area sui difensori svedesi, d’accordo, era un calcio al rallentatore, ma la bellezza resta… manca il “non gol” di Inghilterra ’66… di Messico ’70 Pelè compare appena nell’appoggio per Carlos Alberto, è il 4 a 1 contro l’Italia… neanche un’immagine di Crujiff, solo il gol di Gerd Muller a rappresentare Germania ’74… ma è su Messico ’86 che la FIFA dà il meglio di sé… scompare il coast to coast di Maradona contro l’Inghilterra, fanno vedere solo il tocco sotto di Burruchaga per il 3 a 2 contro la Germania, e poi uno sfuggevole Maradona che alza la coppa (quasi da pubblicità subliminale) e poi ancora Diego con la Coppa… sulle spalle dei compagni… ma di spalle… Ricapitolando, in una clip di un minuto e mezzo, che doveva coprire 80 anni di storia dei mondiali, la FIFA è riuscita a far fuori Pelè, Crujiff e Maradona… l’essenza del calcio, quello vero… abbiano inizio i Mondiali del Calcio “di Blatter”…