martedì 31 agosto 2010

CHE COS’E’ IL GENIO...?

È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione".

Vorrei richiamare la vostra attenzione sull’ultimo requisito... la “velocità d’esecuzione”. Proprio nella rapidità con cui si svolgono i processi che dal pensiero conducono all’azione, infatti, può talvolta doversi ricercare la chiave di lettura di gesti, atti e comportamenti che altrimenti apparirebbero inspiegabili.

Ne abbiamo avuto fulgidi esempi nel recente passato... che faccio, procedo con le onorificenze? Magari iniziando dal campionato scorso? Ma sì dai...

5. Roma – Fiorentina. Vucinic rientra su Gamberini, la palla sbatte contro l’avambraccio sinistro del Gambero (vicino al corpo quanto può consentirlo la necessità di arrestarsi e fare un passo in dietro per contrastare l’avversario), ma RIZZOLI non ha dubbi, ed in una frazione di secondo concede ai lupetti il rigore del vantaggio.

4. Fiorentina – Bologna. Di Vaio lanciato a rete si allunga la palla quanto basta a Gamberini per entrare in scivolata e metterla in calcio d’angolo, ma BANTI non ha dubbi (...il Fulmine, si veda in proposito l’omonimo post del marzo scorso), e prima che la palla varchi la linea di fondo ha gia concesso al Bologna un rigore che poi il guardalinee (bontà sua) gli farà rimangiare.

... arriviamo al podio ...

3. Fiorentina – Roma. All’altezza del vertice destro dell’area sotto la Ferrovia la palla arriva sporca, di rinterzo, a Vargas che realizza il gol del vantaggio, ma il guardalinee sotto la Tribuna non ha dubbi, e segnala immediatamente a Rizzoli (lo stesso arbitro dell’andata, chissà, per meriti conseguiti sul campo...?) un fuorigioco impercettibile all’occhio umano, e che solo dopo estenuanti disquisizioni moviolistiche taluni riusciranno ad intravedere.

2. Fiorentina – Juventus. All’altezza del vertice destro dell’area sotto la Fiesole, Candreva lancia a rete Diego, un fuorigioco gigantesco all’occhio umano, ma il guardalinee sotto la Maratona non ha dubbi e lascia giocare. Damato convalida un gol che, secondo alcuni, risulterà buono solo all’esito di complesse elaborazioni grafiche 3D.

1. Bayern – Fiorentina. Recupero del primo tempo, azione in velocità dei tedeschi, Kroldrup commette fallo su Ribery appena entrato in area, OVREBO non ha dubbi e riesce a fischiare rigore prima che, sul proseguimento dell’azione, Gomez metta alle spalle di Frey...

Ma dal “dove eravamo”, temo sia ormai giunto il momento di passare al “dove andiamo?” (la risposta mi sono dato non è che mi piaccia granché però...)

Ove non fosse teleologicamente scorretto smontare il podio (in fondo, si tratta di fatti che riguardano stagioni diverse), credo che la premiata coppia Gervasoni – guardalinee sotto la Maratona meriterebbe quanto meno il posto d’onore per la sicurezza e la rapidità dimostrata l’altra sera sia nel convalidare il gol di Cavani che nell’espellere solo Vargas (anche Campagnaro credo si stia ancora domandando... perché lui sì e io no...?), ed aggiungerei pure una menzione speciale per la notevole distanza a cui si trovavano dal punto di svolgimento dei fatti quando sono stati chiamati a prendere, in una frazione di secondo, sì ardue decisioni.

Che dire, cari Amici Miei... del nostro inimitabile genio fiorentino ci restano la fantasia, l’intuizione ed il colpo d’occhio, ma dobbiamo riconoscere che abbiamo ormai perso lo scettro quanto a velocità d’esecuzione, locuzione che, con ampia licenza poetica, mi piacerebbe tanto veder composta in endecasillabo sciolto ed ivi rimare con MALA FEDE.

sabato 28 agosto 2010

DOVE ERAVAMO? MA SOPRATTUTTO... DOVE ANDIAMO ??

Lo confesso, quest’estate ho fatto tutt’altro che interessarmi di Fiorentina, mi scuso in anticipo se scriverò qualcosa che avete già diffusamente letto altrove...

Credo però di aver trovato uno spunto interessante dalla lettura del Calendario... per la prima volta nell’era Della Valle, nei primi dieci turni non incontreremo almeno una tra Inter, Roma, Milan e Juventus (la prima che incontreremo sarà la Roma, all’undicesima). Il “minimo storico” risaliva al 2005/2006 quando incontrammo solo l’Inter (alla 5^), gli anni successivi, invece, almeno due scontri con le “big” nelle prime 10 di campionato. La cosa mi è apparsa quanto meno singolare non appena ho ricollegato “dove eravamo” e “dove andiamo”...

Procedo con ordine, sarà passata l’estate ma le mie buone abitudini tassonomiche mica le ho perse... :-)

Con il numero 1.
La Fiorentina esce da una stagione penalizzata nel girone di andata da un’infinita serie di torti arbitrali, e distrutta nel girone di ritorno da Ovrebo e dai rumors su Prandelli e la nazionale.
Con il numero 2.
Dopo un lungo braccio di ferro è arrivata “La Resa dei Della Valle” (non è elegante autocitarsi, ma in proposito rimando al post dall’omonimo titolo), e Prandelli è approdato alla corte di Abete.
Con il numero 3.
Dopo 5 anni di egemonia prandelliana, ci presentiamo al via della nuova stagione con un’incognita in panchina e l’avvio di questo campionato sarà fondamentale per il nuovo tecnico e per la serenità (o forse la malleabilità?) della piazza.
Con il numero 4.
Adrian Mutu, indisponibile fino a tutto il 29 ottobre per le note vicende, potrà scendere in campo solo a partire dall’ottava giornata (31 ottobre, Catania-Fiorentina)

Ecco, ad uno come me, da sempre restio a credere del tutto all’asetticità dei sorteggi (figuriamoci alla buona fede delle designazioni...) e fisiologicamente incline a ritenere che le “vere” coincidenze siano rarissime e che quant’altro può distrattamente apparire una “coincidenza” in realtà rientra in piani ben precisi fatti da altri (su questa terra o altrove diciamo...), ad uno come me, dicevo, risulta estremamente difficile pensare che il “benevolo” sorteggio di quest’anno possa essere semplicemente un “dono della sorte” del tutto scollegato rispetto alle vicende di cui sopra.

Per carità, prima di affrontare la Roma all’Olimpico ce la dovremo comunque vedere con Napoli, Lecce, Lazio, Genoa, Parma, Palermo, Sampdoria e Bari, prima del rientro di Mutu, e con Catania e Chievo dopo (squadre di tutto rispetto in un campionato dai valori che appaiono quanto mai livellati), ma certo non si può dire che questo sia un calendario pensato per tagliare le gambe alle truppe di Mihajlovic, il quale, dal canto suo, pure nella spensieratezza con cui rende certe dichiarazioni, immagino se ne sia reso conto fin troppo bene...