mercoledì 24 agosto 2011

ARRIVEDERCI GILA?

Non mi sono mai preso il “rischio” di scrivere di mercato, l’ho sempre considerato un campo minato, nel quale non ho sufficiente competenza… Certo non ne sono improvvisamente diventato un esperto, né voglio spacciarmi tale, ma sarà che la notte rende ardimentosi oppure, più semplicemente, favorisce la riflessione, fatto sta che mi sento in dovere di postare questo messaggio di saluto ad Alberto Gilardino prima che esista qualsiasi ufficialità sulla sua cessione…

La riflessione, dicevo… riflettendo mi sono sorpreso a chiedermi perché avrei deciso di lasciare il Velez e di venire a Firenze se fossi Santiago Silva… se fossi cioè un giocatore uruguaiano di trent’anni suonati, che nelle ultime stagioni ha segnato gol a raffica, che è osannato dal pubblico del suo club oltre che evidentemente amato dai compagni (che altrimenti non si presterebbero alle esultanze di gruppo che si vedono su youtube – quella col massaggio cardiaco è geniale…).

Ebbene, avrei preso una sì ardita decisione solo davanti alla concreta convinzione (nel calcio parlare di certezze è fuori luogo, si sa…) di non andare a fare la punta di riserva né di andarmi a lottare una maglia da titolare, l’avrei fatto solo se quella maglia da titolare già me la sentissi ragionevolmente attaccata alla pelle…

Muovendo da questo punto fermo, ho tentato di capire a quali condizioni ciò possa dirsi plausibile/fattibile alla luce della nostra attuale rosa, e penso di aver individuato solo due possibilità.

La prima –Il cambio di modulo.

Se considero titolare Santiago Silva ed inamovibile Gilardino, mi scontro col fatto che il 4-3-3 sin qui disegnato da MIhajlovic non contempla evidentemente l’ipotesi di una seconda punta centrale. Ecco quindi che l’eventuale coesistenza fra Gilardino e Santiago Silva passa necessariamente attraverso la radicale revisione del nostro impianto di gioco, ed al riguardo intravedo le seguenti possibili alternative (perdonatemi questo slancio da allenatore da play-station… o da X-box a seconda delle preferenze…)

- un 4-3-1-2, che consentirebbe a Jovetic di giocare nella posizione che predilige, centrale dietro le punte, ma che sacrificherebbe oltre modo le fasce, rendendo sovrabbondanti Vargas, Cerci, Marchionni e forse anche Romulo, e che farebbe perno su un centrocampo a tre per il quale, dando per andato Montolivo, potremmo contare solo su 4 effettivi (Lazzari, Berhami, Kahrjà e Munari);
- un 4-4-2 classico, che potrebbe contare su una notevole spinta sulle fasce, che ridurrebbe a due (rendendo sufficiente una rosa di 4) i centrocampisti centrali necessari, ma che sacrificherebbe Jovetic e direi anche Liajic;
- un 4-4-2 a rombo, che tornerebbe a sacrificare le fasce, ma che ci preserverbbe Jovetic vertice alto, pur non risolvendo il problema dei soli 4 centrocampisti deputati a coprire 3 posti fra centrale ed interni;
- un 5-3-2 (o se preferite 3-5-2, tanto la solfa non cambia), che potrebbe ben sfruttare la sovrabbondanza central-difensiva (nell’ambito della quale potrebbe persino rivalutarsi il sin qui mai troppo bistrattato Felipe), che potrebbe contare su esterni di spinta di indubbio valore (semmai andrebbe convinto anche Cerci che il campo non è in salita quando si deve rientrare – a suo tempo toccò a Ranieri spiegarlo al primo Rui Costa…), che farebbe perno su due centrocampisti centrali da tenere bloccati (da scegliere fra i 4 già menzionati, con una lieve preferenza per Berhami e Kahrjà), e che vedrebbe Jovetic giostrare libero e felice dietro le punte.

La seconda – Arrivederci Gila.

Oltre l’osservazione assorbente che non pare proprio una passeggiata di salute, a 4 (dico 4!) giorni dall’inizio del campionato, modificare l’impianto di gioco dato alla squadra durante tutta la preparazione estiva (e che per altro, mi sento di dire, si è decisamente fatto apprezzare, ancorché applicato al cospetto del rispettabile ma non certo insormontabile Cittadella), mi pare di poter escludere l’effettiva fattibilità di un passaggio ad alcuno dei moduli sopra individuati, sia per le rinunce che taluni di essi imporrebbero (le fasce – per come le utilizza Mihajlovic – nel 4-3-1-2 e nel 4-4-2 a rombo, Jovetic nel 4-4-2 classico), sia in quanto mai neanche presi in considerazione da Mihajlovic (e la cosa vale soprattutto per il 5-3-2, che pure piacerebbe molto ad un Malesaniano ante-litteram quale il sottoscritto).

Ricapitolando:

- se fossi Santiago Silva verrei a Firenze solo se avessi ricevuto concrete garanzie di partire titolare;
- la coesistenza fra Santiago Silva e Gilardino può ottenersi solo laddove Mihajlovic decida di abbandonare il proprio amato 4-4-3 a favore del passaggio (in corsa) ad uno qualsiasi dei moduli di cui sopra,
- il suddetto cambio (in corsa) di modulo pare un’eventualità da escludere.

Beh, direi che lo stato dell’arte parrebbe consigliare di prepararci a dare il nostro più caloroso arrivederci ad un Alberto Gilardino che, mi sento di dire, nonostante i tanti gol segnati non è mai entrato del tutto nel cuore dei tifosi viola (o forse non vi è entrato così in profondità…), forse per quella pervasiva sensazione di assenza ed inutilità che ha lasciato ogni qual volta non ha avuto la possibilità di segnare.

Nel caso, certo non dovremo salutarlo senza averlo prima sinceramente ringraziato per le molteplici “sviolinate” che si è fatto inginocchiato con la maglia viola, oltre che del sudore versato e delle botte prese soprattutto nell’ultimo anno di beato isolamento che gli è toccato sorbirsi.

Da un altro punto di vista, se le cose dovessero effettivamente andare così, per il prossimo inizio di campionato prepariamoci a sentirci “tra color che son sospesi”: che pur avendo evitato gli effetti che inevitabilmente avrebbe portato un cambio di modulo cotto e mangiato, restano esposti all’incognita di inserire, ancorché in uno schema che pare ben digerito dalla squadra, un elemento estraneo con l'aggravante di essere totalmente digiuno del nostro campionato.

Il tutto, dando credito al contenuto di un misterioso fax che oggi sarebbe partito da Firenze e giunto in Argentina, del quale la Fiorentina non ha ancora confermato l’esistenza… e si sa, quando si sente parlare di fax che viaggiano fra Firenze ed il Sudamerica, da queste parti abbiamo imparato a tenere le mele strette…

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